Per ciò che riguarda la seconda questione riportiamo le parole di Luca Serianni, il quale, nella sua già citata Grammatica italiana, trattando delle forme toniche dei pronomi personali , scrive: «Quanto alla collocazione, il pronome io, trovandosi con altri soggetti (nomi o pronomi), si pone spesso all'ultimo posto ("Anna, Mario ed io"), ma può anche trovarsi in posizione iniziale o, se i soggetti sono più di due, in posizione interna (quindi: "io, Anna e Mario", "Anna, io e Mario", ecc.). In uno spoglio di 85 esempi tratti da narratori contemporanei, Brunet 1985: 6 [Jacqueline Brunet, Grammaire critique de l'italien, 8 (Les pronoms personnels), Parigi, Università di Parigi VIII, Vincennes] ha contato 57 casi del tipo mio padre ed io e 28 del tipo io e mio padre. Spesso la posizione iniziale del pronome io manifesta l'importanza che chi parla o scrive attribuisce (più o meno consapevolmente) a sé stesso rispetto agli altri; significativo il titolo d'un film di A. Blasetti del 1966: "Io, io, io... e gli altri". In italiano quindi non abbiamo una norma specifica riguardo all'ordine dei pronomi, come si verifica per esempio in inglese e spagnolo: anche se è preferibile, per una forma di cortesia, usare io in fine di sequenza, si può usarlo in qualsiasi posizione, compresa la prima» (cap. VII § 12, p. 241, ed. 1988).
Dixit l'Accademia della Crusca (plus ou moins l'équivalent de l'Académie française) en 2010
J'ai remarqué la même chose, dartagnan, car en allemand c'est comme en français, mais je crois avoir compris que se citer en premier est une syntaxe "non marquée", "normale" en italien, ni particulièrement poli ni impoli. (Donc un traducteur humain changerait l'ordre en français

.)